A distanza di una anno da The world to come, colonna sonora (vincitrice dell’Ivor Novello) realizzata per l’omonimo film di Mona Fastvold del 2020 e a quasi tre dall’ultimo lavoro in studio On&On&On, Daniel Blumberg pubblica Gut. Un termine che in italiano possiamo tradurre come viscere, intestino, stomaco e che fa riferimento alla malattia cui Blumberg è stato affetto nell’ultimo periodo. Ma oltre a ciò quella zona del corpo simboleggia anche uno dei centri della sensibilità, una parte che duole ogni qual volta siamo vicini a sentimenti forti e umani.
Ed è proprio su questo crinale profondo e polarizzato che si muove l’album . Blumberg ripulisce e rende essenziale la strumentazione (armonica basso, basso elettrico Steinberger, sintetizzatore e batteria elettronica), rende giustizia ad una voce che si carica di colori e sfumature sempre diverse e registra le sei tracce in un’unica piece. Ad accompagnarle, in un perfetto rovesciamento rispetto al precedente lavoro, un film di Brady Corbet in bianco e nero registrato su pellicola da 16mm (il video di Cheerup è già disponibile per la visione).