Sassofonista e compositore David Murray dalla fine degli anni novanta è stato spesso associato con con fusion e world music per il suo modo di esplorare l'intersezione di jazz, hip hop, gospel, sonorità africane e dei caraibi. La musica di Murray ha combinato le innovazioni del free jazz degli anni '70 con il jazz di New Orleans per ottenere un suono estremo e aspro. Durante la sua carriera sembra aver confermato quanto diceva Ornette Coleman, ovvero che l'anima dei neri d'America si esprime al meglio attravero il sax tenore. Nel 1975 sotto loro consiglio si trasferì a New York dove suonò con Cecil Taylor e Dewey Redman che diedero al giovane musicista l'incoraggiamento di cui aveva bisogno. La città fu anche una fonte di altri incontri con personaggi e musiche di ogni genere: Sunny Murray, Tony Braxton, Oliver Lake, Don Cherry. Nella Energy Band di Ted Daniel lavorò con Hamiet Bluiett, Lester Bowie e Frank Lowe. Nel 1976 Murray partecipò al World Saxofone Quartet con Oliver Lake, Julius Hemphill e Hamiett Bluiett. Quello fu l'inizio di un periodo molto creativo dove ad una registrazione seguiva l'altra. Nel 1978 formò un quartetto, un ottetto e poi un quintetto concentrandosi sempre più sulle sue formazioni lavorando allo stesso tempo con altri musicisti. Ogni volta si immergeva in una serie di suoni completamente differenti: dagli archi alle percussioni Ka, dalla Guadalupe fino a ballerini e musicisti del Sud Africa.