A 30 anni dalla nascita della band, i membri degli elbow hanno composto "Flying Dream 1" nei loro home studio, prima di ritrovarsi all’interno del Brighton Theatre Royal completamente vuoto per perfezionare, provare e registrare le canzoni. Una troupe cinematografica ha inoltre immortalato le sessioni di registrazione finali per un documentario di prossima uscita.
Il cantante Guy Garvey, a proposito del luogo della registrazione, ha dichiarato:
“Affittare un teatro di duecento anni che non è mai stato chiuso così a lungo nella sua storia era una cosa che si poteva fare solo date le circostanze…. bello sconvolgerlo in quel modo. Registrare in uno splendido spazio così ampio, senza pubblico è stato qualcosa di incredibile che ci riporta al periodo storico in cui il disco è stato realizzato".
Durante il primo lockdown la band aveva registrato le sessioni di “elbowrooms” e le aveva poi pubblicate su Youtube. Quello è stato l'impulso per iniziare a scrivere individualmente, scambiandosi piccole annotazioni nel corso delle settimane e dei mesi, che gradualmente sono diventate canzoni.
"Ci siamo resi conto che stavamo realizzando un disco privo delle solite linee guida creative", ha osservato Guy. “Amiamo album come gli ultimi dischi di Talk Talk. "Solid Air" e "Bless the Weather" di John Martyn, "Is This Desire" di PJ Harvey, "Chet Baker Sings", "Hats" dei Blue Nile. "Hounds of Love" di Kate Bush e "Astral Weeks" di Van Morrison. Abbiamo sempre scritto canzoni come queste, ma ci è sembrato naturale fare un album che si concentrasse sul lato più intimista della nostra musica. È stata una sfida, ma attraverso questo percorso, scrivere insieme a distanza è diventato un'ancora di salvezza. È un album malinconico, nostalgico e colmo di gratitudine. Siamo così fortunati che tutta la nostra famiglia e i nostri amici siano al sicuro. Si parla di quell'amore".
"Flying Dream 1" è stato registrato negli studi della band a Manchester e Londra e al Theatre Royal di Brighton nel 2020 e nel 2021 e mixato ai Blueprint Studios, Salford. L'album è prodotto da Craig Potter. L’amico di lunga data Alex Reeves torna alla batteria e alle percussioni con Sarah Field al clarinetto e al sassofono. I vocalist sono Wilson Atie, Adeleye Omotayo e Marit Røkeberg della London Contemporary Voices e la vecchia amica e collaboratrice di lunga data Jesca Hoop.