Una bomba.
Il loro set è da sempre una garanzia e state pur certi che trovarseli a 1 metro dalla faccia sarà adrenalina pura e una delizia per le orecchie di chi vuole farsi travolgere dai brani che hanno fatto storia.
Perle come King Rat, Jungle Rumble, Streetwise, Can’t take the pressure, sono autentiche palate sul muso.
La voce potente di Pip, trascinatore nato, tatuato come pochi, è sempre ben accompagnato da quel rullo compressore di Choppy che massacra il suo contrabbasso trascinandolo per il palco e molestando le sue corde slappando come un martello pneumatico.Il resto della sezione ritmica è delegato a Jonny (si, senza “h”) che ha il compito di pestare come un fabbro le sue pelli senza sbagliare un colpo.Stuart, è l’altra mente della band (insieme a Pip) che firma i brani dei Guana Batz e li rende riconoscibili grazie al suo lavoro sulla Gretsch che non abbandona mai.Ma nel loro set non mancano melodie più “easy” come la cover di I’m On Fire di Springsteen, o di Radio Sweetheart di Elvis Costello, la sinuosa Lady Bacon o la lenta, magica, “Wondrous Place”, in cui il pubblico (soprattutto femminile....) si ammutolisce per il pathos e l’atmosfera ascoltando una voce che non sa solo graffiare, ma sa essere anche sensuale.
Tutto questo è il risultato di una storia che dura da ben 35 anni e che i Guana Batz hanno sigillato con album storici, tra cui vale la pena ricordare “Held down to vinyl...at last”, “Loan Sharks” e “Rough Edges”.
Lavori mai dimenticati, insieme agli altri della loro discografia, considerati pietre miliari tra i cultori di questo mondo.