Parlando delle origini di ‘Could We Be More’, Sheila Maurice-Grey dei Kokoroko spiega: “Penso che i luoghi da cui proveniamo abbiano influenzato il modo in cui scriviamo e suoniamo. Tutti noi arriviamo da background diversi, ma la cosa che ci unisce è che amiamo e apprezziamo l'afrobeat e l'high life del Ghana, che si tratti di Ebo Taylor o di Pat Thomas. Per me, la musica e il soul nigeriani sono parte della mia vita, quindi la sento mia e sono felice di ricreare musica che conosco e che mi riempie di orgoglio”.
I Kokoroko sono uno degli ensemble più rappresentativi del nuovo corso jazz londinese. La band è un vivido esempio del futuro della musica britannica: ad oggi hanno pubblicato solo 7 brani con cui hanno collezionato oltre 60 milioni di stream solo su Spotify. La loro 'Abusey Junction' del 2018 è diventata un caso mediatico e un successo virale raro nella scena jazz.
Ora restiamo tutti in attesa per ascoltare i 15 brani del nuovo album ‘Could We Be More’.