PEPPE DE BIRTINA Spesso c’è chi ci fa e solo in casi rari ci è. Peppe de Birtina è uno di questi ultimi. Si fonda da solo nel lontano 1925 ad Appignano, centro del mobile in provincia di Macerata, e dopo una carriera di 77 anni è ancora lì ad imbracciare la sua fisarmonica, e, con l’entusiasmo di un diciottenne, va tuttora a fare il cantastorie almeno 3 o 4 volte alla settimana. Altro che demenza! Negli anni ’50 compone per Nilla Pizzi, Gino Latilla, Natalino Otto, l’Orchestra Angelini, Bruno Canfora e tanti altri. Fa il partigiano durante la seconda guerra mondiale e lascia la musica per trent’anni per dedicarsi alla manifattura delle sedie. Ma quando va in pensione, nel 1987, rispolvera la sua vecchia passione e ricomincia a scrivere canzoni, questa volta in dialetto appignanese e con grande successo. Ha già all’attivo tre produzioni discografiche: “Peppe de Birtina e le sue storie” 1998, “A bionda, a roscia e a mora” 1999 e “A moto” 2000.