Compositore e polistrumentista francese, costruisce macchine sonore, veri e propri automi musicali, con pezzi del meccano, ingranaggi, motori di vecchi giradischi e oggetti di varia natura in grado di rievocare il suono di strumenti tradizionali come il liuto cinese, il bendir marocchino, il saron giavanese, il koto giapponese e il sansa africano. Definito dal Guardian «mad musical scientist», dagli anni Ottanta a oggi Bastien ha dato corpo a una sorta di orchestra dada con cui ha reinterpretato in chiave fantastica la tradizione concreta e che lo ha portato a collaborare con artisti del calibro di – tra gli altri – Pascal Comelade, Robert Wyatt e Pierrick Sorin.
Le performance di Bastien acquisiscono una dimensione ancora più ipnotica e onirica grazie alle frasi di tromba che il compositore esegue dal vivo sui pattern ritmici innescati dalle sue creazioni meccaniche e alle immagini di queste proiettate sullo schermo, in un suggestivo gioco di ombre cinesi.
Con una discografia che conta più di venti uscite per label tra le quali la Rephlex di Aphex Twin e la Morphine di Rabih Beaini, l’ultimo album pubblicato da Pierre Bastien è il recente
Tinkle Twang 'n Tootle (Marionette, 2019), annunciato con un'intervista su
The Wire di agosto