La band inglese formata da Peter Hammill (voce, chitarra e pianoforte), Guy Evans (batteria) e Hugh Bunton (tastiere, basso elettrico, chitarra) nasce nel 1967 a Manchester. Alla fine degli anni ’60 cominciano infatti a farsi strada con una loro particolarissima visione musicale, del tutto inclassificabile, con elementi di musica jazz, elettronica, classica, blues e soul che trasformano completamente, suonando musica sperimentale nel senso più vasto possibile del termine. La band è un quartetto rock, ma senza chitarre, che utilizza invece strumenti come organo, flauto, sassofono e piano, modificati per produrre suoni poi arricchiti con raffinatissimi effetti di sovraincisione. Album come “Pawn Hearts” (Charisma Records, 1971) e “Still Life” (Charisma Records, 1976) catturano al meglio l’essenza di una band che tuttavia è nella dimensione live che si esprime al meglio. Tra il 1969 e il 1978 i VDGG trascorrono infatti interi anni in tour particolarmente impegnativi e proprio in Italia trovano un pubblico adorante e vastissimo. Un’esperienza incredibile che in alcuni anni porta i vari membri del gruppo a cercare respiro in esperienze soliste (alle quali peraltro collaborano spesso anche gli altri VDGG). Peter Hammill è certamente quello che negli anni ha ottenuto maggiore visibilità con una produzione musicale sempre originale e molto varia che gli ha procurato nell’Ottobre 2004 anche un Premio Tenco alla carriera. Il presente parla di un Peter Hammill sempre in piena attività sia come solista sia con la band: i VDGG non hanno infatti smesso di esibirsi e si preparano a conquistare ancora una volta il cuore dei fan italiani.
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