Salentina d’origine, ha vissuto diversi anni a Bologna, tra vita universitaria e lavoro, si è successivamente trasferita a San Francisco dove ha iniziato a scrivere canzoni ispirate dai percorsi e dalle scelte intraprese. Al rientro al suo sud, il Salento, inizia a rivivere la sua terra, ad assaporarla, riscoprendosi diversa e lasciandosi stupire dagli odori e dai sapori, indossando sempre lenti diverse, per non lasciarsi sfuggire i dettagli. Scrive con l’intento di coinvolgere l’ascoltatore con tutti i sensi, incluso il tatto, da cui il titolo Mani, che diventa parola chiave presente in ogni brano del disco. Mani è una raccolta di brani scritti negli anni che racchiude le fasi importanti della sua vita. Ogni canzone segna un passaggio, una transizione. Adriana scrive quando le emozioni sono “a caldo” e non ancora definite, quando è nel vivo del cambiamento, come se volesse fermare in musica le impressioni, trasformandole in visioni, immagini più palpabili e comprensibili. Il viaggio e il cambiamento sono gli anelli che legano insieme le canzoni, ispirate dal piacere dell’andare ma anche del tornare e del sapersi soffermare in un luogo. La lingua dei testi è anch’essa in movimento, alternando agilmente il dialetto salentino all’italiano. Hanno collaborato alle registrazioni del disco Laura Francaviglia, chitarra e basso, anche arrangiatrice delle canzoni, e Stefania Polo, voce dei cori e autrice del testo di Veste Ianca.