AERODYNAMICS Il gruppo è nato nell'estate '98 essenzialmente a partire da una trasformazione (o cambiamento) dei mezzi di produzione: lasciata la chitarra, venduto l'amplificatore e gli effetti Giuliano acquista un campionatore, a quel punto la merce prodotta non poteva che essere diversa. Ci siamo chiesti: se la proprietà dei mezzi di produzione determina pluslavoro/plusvalore, cosa può succedere se il mezzo di produzione (sampler) funziona utilizzando/manipolando proprietà intellettuali altrui? L'obiettivo uno, quando Giuliano incontra Vittorio e Mirko, compare spontaneamente nell'orizzonte comune che decidevano di creare e condividere: si sarebbe fatta musica felice, nessuno voleva sapere cosa volesse dire, però a volte il desiderio non segue le strade della ragione e del significato, si sono cercate musiche ed atmosfere felici, si è scelta una strumentazione felice, si cerca di essere felici. I tempi sono duri. Ecco allora l'obiettivo due: se non possiamo tutti andare nello spazio (quello lassù in alto...) e se non possiamo avere composto tutte le canzoni più belle della storia, allora lo produciamo noi, il nostro spazio e lo percorriamo con le canzoni: la struttura dei pezzi, i "campioni", le storie che ci raccontiamo sopra, e poi, scegliamo le canzoni più belle della nostra storia (quella propria personale, impostata su tempi e ritmi particolari, ricordi, frammenti vicini ma senza legame), insomma come ognuno ha costruito la propria storia di musicista ascoltatore/riproduttore e buttiamo tutto qui dentro. Ecco, è difficile definire il nostro genere, a nessuno piace essere classificati, per lo meno a chi sente di avere un'identità ben precisa e poco negoziabile, però il fraintendimento è inevitabile se si vuole scambiare: è musica da ballo e d'ascolto, per saltare e stare seduti, radicalmente immediata. Una definizione? Aerodynamics suonano elettropop con innesti wave, techno e lounge. Siamo attenti alla composizione, a cui dedichiamo tutto il nostro tempo, soprattutto interno.