Non solo un modo particolare di incrociare le dita su una tastiera di una chitarra (per determinare una precisa e nostalgica scansione ritmica), ma l'espressione di una vitalità non sottomessa, il punto di massima applicazione di una socialità non rassegnata. Non rassegnata, alle leggi del mercato (attraverso l'autogestione delle proprie attività), non rassegnata ai meccanismi e alle strategie di potere (attraverso il rifiuto delle norme sociali), non rassegnata alla pratica dell'indottrinamento e alla trasmissione del sapere (attraverso una cosciente e rabbiosa autodeterminazione). http://www.affluente.altervista.org/