AGORAPHOBIC NOSEBLEED ‘Frozen Corpse Stuffed With Dope’ (Relapse Records/Self) Dopo una serie di medio/buone prove sulla breve e lunga (un eufemismo visto che i brani sono sempre estremamente corti) distanza, gli Agoraphobic Nosebleed centrano l’obiettivo di comporre un disco che sia in grado di testimoniare fedelmente la loro disumana capacità nel condensare idee e suoni e di farli deflagrare con una violenza bestiale. La line up del gruppo è stata ampliata e al fianco di Scott Hull (chitarra e programming) e Jay Randall (voce e campionamenti) troviamo il cantante Carl Schultz e il bassista Richard Johnson, oltre ad alcuni ospiti nelle persone di Dan Lilker (ex Brutal Truth), Pete Ponitkoff dei Benumb e Lenzig dei Carnage, pur se l’incombenza della scrittura spetta sempre e solo a Scott Hull. Trentotto brani che ti precipitano addosso senza lasciarti il tempo di replicare in alcun modo alla cascata di riff triturati a getto continuo e con le ritmiche programmate che fungono da scariche di mitragliatrice. Vi direi che si tratta di grindcore o di brutal death suonato a una velocità da centometrista dopato con tempi da record del mondo, ma qui si abbraccia un universo fatto anche di industrial, noise ed elettronica martoriata, impedendo all’ascoltatore di intravedere la luce al fondo del tunnel. Annotazione conclusiva: l’idea degli Agoraphobic Nosebleed di modificare il logo della Relapse in modo da farlo assomigliare a quello della Earache è una mossa che la dice lunga su dove sia iniziato il tutto (Earache) e, contemporaneamente, su quale sia la dimora attuale di certi suoni (Relapse)!