akua naru è una black woman ed è un’acuta sostenitrice della critica sociale alla discriminazione del ruolo femminile nel mondo afro e lo afferma attraverso il suo flow, che è il centro della sua creazione, tra brividi di jazz/nusoul e la forza fisica dell’african hip hop.
Una poetessa e performer originaria di New Haven (Connecticut,USA) che ha viaggiato molto e cambiato spesso nazione di residenza, prima a Philadelphia e successivamente in Asia, in Cina ed in Ghana: tutte esperienze di vita che hanno contribuito notevolmente alla sua crescita.
Il viaggio di Akua Naru verso lo status di poeta globale è cominciato presto, durante il suo primo apprendistato nella chiesa pentecostale. Il suo potente lirismo, il talento per la narrazione e la capacità di integrare le tradizioni orali nella sua musica, con eloquenza senza pari, hanno nel giro di pochi anni catturato l'attenzione di studiosi e attivisti in tutto il mondo. Akua ammette di scrivere "per riempire un vuoto che andava riempito, perché l'accesso alle voci femminili è stato sempre estremamente limitato nel mondo dell'hip hop".
A causa del retaggio della schiavitù e del silenzio in cui l'essere nera e donna ha sempre significato sfruttamento, emarginazione e tutti gli stereotipi dannosi che perdurano fino ad oggi, Akua dichiara con fierezza la sua intenzione di "fornire un corpo di conoscenze" che metta le esperienze delle donne nere al centro esatto della sua indagine poetica.
Riconosciuta in tutto il mondo come voce 'conscious' forte e autorevole, ha tenuto conferenze con Bakari Kitwana, Dr Tricia Rose e il pioniere dei Public Enemy Chuck D.
Ma è la musica ad essere il centro ed allo stesso tempo il veicolo espressivo di questa giovane singer che, con grande carica innovativa e con grande profondità di ricerca, riesce ad attingere alla radici del vero groove plasmando il proprio naturale talento ed elevandolo a necessità sociale.
Debutta con The Journey Aflame nel gennaio del 2011, un album che viene poi rivisitato, un anno dopo, con il sostegno della band DIGFLO rilasciando The Live & Aflame Sessions.
Questa sessione di undici tracce viene prodotta in live, sotto forma di performance, acquisendo milioni di visualizzazioni, grazie anche al cavallo di battaglia intitolato Poetry: How does it feel? in cui la stessa artista valorizza il corpo, l’amore, l’arte.
Dopo vari featuring, torna nel febbraio 2015 con “The Miner’s Canady”, un album che racchiude gli ultimi due anni di lavoro in ambito musicale e dove, pur mantenendo sempre il flow al centro della sua creazione, apre alla ritmica e la purezza del jazz, del soul e del blues grazie alle collaborazioni con trombettista Christian Scott ed il chitarrista Leif Brautigam e si arricchisce sempre più di influenze nusoul come nella collaborazione di Cody ChesnuTT nella traccia “Canary dreams”.
Akua Naru oggi vive a Cologna, in Germania, il posto che ha scelto ora per lavorare alla sua musica.
"The Blackest Joy" (in uscita il 27 aprile 2018) è il suo terzo album, e si concentra in particolare sulla maternità e sul patrimonio africano. "My Mother's Daughter", primo estratto, è una canzone a tratti oscura e mistica, altrove radiosa e ricca di speranza; un racconto generoso di femminilità nera, spiritualità dell'Africa occidentale, appartenenza e sorellanza. Con marcate influenze West African e dove Akua Naru, ancora una volta, fonde i generi lungo la tradizione della musica nera e scivola senza sforzo tra Soul, Jazz e Hip Hop.