ALABAMA THUNDERPUSSY Fulton Hill Relapse-Self Ritornano i grandi Alabama Thunderpussy dopo il cambio dietro al microfono tra Throckmorton e Johnny Weills, indolore e praticamente ininfluente sulla qualità della proposta musicale dei nostri. Anzi, sembra proprio che questo piccolo cambio di line-up abbia donato alla band nuova energia e maggiore varietà, anche se in questo “Fulton Hill” rimangono sicuramente invariati i trademark degli Alabama Thunderpussy. Sonorità grezze, dirette ed aggressive la fanno ancora da padrone assieme a quel flavour “southern rock” che da sempre rappresenta quell’elemento caratterizzante un po’ fuori dagli schemi del loro sound. Ma questa volta sembra esserci qualcosa in più, e non intendo fare riferimento solo agli arrangiamenti di chitarra – più dinamici che in passato – o agli assoli – che finalmente possiamo ascoltare più numerosi del solito. "R.R.C.C." è una mazzata in pieno volto così come “Wage Slave”, ma non ci sono solo riff affilati come lame di coltelli oppure ritmiche devastanti e potenti. “Three Stars”, “Alone Again” e “Do Not”, infatti, sono ballad che giungono quasi a sorpresa a concedere all’ascoltatore un po’ di respiro pur risultando di intensità e qualità pari a quella dei pezzi più tirati. Gli Alabama Thunderpussy finalmente dimostrano (anche se personalmente non ne dubitavo affatto neanche prima) di essere dei musicisti con la M maiuscola, capaci di non appiattirsi sulle solite soluzioni e di dar vita a brani maturi ed eterogenei. Ma la classica ciliegina sulla torta è rappresentata dalla conlusiva “Struggling For Bilance”, vero e proprio capolavoro, una jam di oltre dieci minuti nella quale il rock’n’roll diventa ancora più fumoso, intenso, lacerante e trascinate. In conclusione, “Fulton Hill” è il miglior album degli ATP di sempre! www.alabamathunderpussy.com