A dieci anni dall’esordio discografico, per Alessandro Grazian arriva L’età più forte, il quarto album realizzato con l’aiuto degli amici Enrico Gabrielli, Rodrigo D’Erasmo, Leziero Rescigno e Antonio Cupertino. Da menestrello rinascimentale ad aggressivo rocker, Grazian è partito in punta di piedi con l’album Caduto, del 2004, battendo il sentiero di un folk intimista, perfezionandolo con venature barocche nel successivo Indossai, ma restando comunque cantore al di fuori di ogni tendenza per un pugno di devoti e per il discreto plauso di buona parte della critica. Poi, con il terzo disco, Armi, ha scelto di abbracciare sonorità new wave che hanno spiazzato i fan guadagnati fino al 2012. Oggi, come a voler chiudere il cerchio, il musicista padovano torna con un nuovo lavoro che mescola equilibratamente, in canzoni psichedeliche e dream-pop, il gusto per gli arrangiamenti elettrici con la componente malinconica di testi e melodie. Con lui si può parlare di tutto: Pink Floyd, Beatles, Ivan Graziani, CCCP e Diaframma, ma anche de Le Stelle di Mario Schifano, Jan Garbarek, Iron Butterfly, Tame Impala (apertamente citati negli episodi Satana e nel finale di Corso San Gottardo) e Todd Rundgren, misconosciuto padre spirituale della giovane band australiana prima citata. “Quando ho fatto il primo disco acustico mi sembrava strano che la gente non capisse quanto fossero eterogenei i miei ascolti…”, puntualizza il cantautore. E in questo album, L’età più forte (uscito il 12 gennaio 2015 per LavorareStanca/Audioglobe), la maturità di Grazian viene fuori proprio dall’armonioso amalgama delle sonorità che, pur citando influenze diverse, sono ugualmente addomesticate alla scrittura personale facendo sì che il gioco delle citazioni si perda in mille rifrazioni. http://www.alessandrograzian.it https://www.facebook.com/pages/Alessandro-Grazian/59512921717