"A horse with no name", "Ventura highway", "I need you", "Tin man", "Don't cross the river", "You can do magic", "Lonely People" e "Sister Golden Hair", alcune delle loro hit mondiali riconoscibili al primo accordo, che, oggi come allora, sono inevitabilmente nelle playlist di qualsiasi radio in giro per l'etere dell'universo. Un mix di folk e rock inconfondibile, capace di accendere l'entusiasmo di coloro che hanno "vissuto" gli America in quegli anni e in chi li scopre ogni volta che si avvicina al loro repertorio "west coast", unico per quantità e qualità, che sconfina in tanti generi musicali. Solo "Ventura highway" ha uno degli intro più campionati nella storia della musica più recente...
Da sempre, gli America sono Gerry Beckley e Dewey Bunnell (il terzo membro, Dan Peek, è scomparso anni fa), compagni di liceo nella Londra di fine anni '60, capaci di scrivere alcune delle pagine più armoniose del rock e di trovarsi, oltre quaranta anni dopo, a fare musica insieme, girando il mondo ed entusiasmando il pubblico con il loro suono senza tempo.
Vincitori di Grammy (nel 1972 come "Migliore Nuovo Artista"!) e di innumerevoli dischi d'oro e di platino, prodotti da Geoff Emerick, George Martin (Beatles), gli America debuttano con "A horse with no name" alla fine del 1971, che arriva al primo posto in USA e in mezzo mondo. Segue "I need you", un altro grande successo. “Ventura highway" è il primo singolo realizzato con la collaborazione di Neil Young, numero uno nel dicembre 1972. Da lì una serie di dischi memorabili e di tour mondiali.
Gli America sono un gruppo capace di superare i confini con la sua musica edificante e un messaggio positivo. Abbracciando un arcobaleno di culture divergenti, il pubblico americano continua a crescere, comprendendo una fedele legione di fan di prima, seconda e terza generazione, tutti testimoni del duraturo appeal del gruppo. "Penso che gli ingredienti del sound degli America siano i fondamentali di base che si traducono a livello internazionale", spiega Beckley. "Gli italiani sono grandi fan della musica da ballo, ma amano anche una ballata, sono romantici nel cuore, è la stessa cosa in Estremo Oriente, molte volte in questi paesi, vediamo gente che canta e loro non sanno davvero cosa significano le parole, la musica è veramente la lingua internazionale.”