Wolf è il terzo disco sulla lunga distanza, e sembra mettere da parte le ultime suggestioni folk e acustiche che ancora permeavano il precedente (e meraviglioso) Mountain Whales, per l’approdo definitivo a un’elettronica fragile e delicata che si alterna talvolta a tentazioni elettriche rarefatte ed eteree. Con sfoglie trip hop dal sapore Portishead e alcuni echi vagamente Woodkid (Fighting) in cui però l’epicità è trasfigurata in raccolta emotività, al di là dei rimandi d’obbligo per inquadrarne la proposta, gli Amycanbe riescono nel passo più difficile: suonare ormai unicamente uguali a sé stessi. La bellissima voce di Francesca Amati è lo stupendo veicolo per immergersi nel gelato lago montano immortalato nella bella copertina, appoggiandosi su basi raffinate ed arrangiate. Il primo singolo estratto I Pay e la caleidoscopica Bring Back the Grace sono forse i due picchi di un album senza passi falsi, che sa garantire quel “high quality time” invocato dalla seconda traccia citata. Bravi. http://www.amycanbe.it/ www.facebook.com/Amycanbe