Nata in Francia con radici cilene, Ana Tijoux è una tra le mc più rispettate al mondo. Il suo album, "1977", che ci ha riportati indietro agli anni '90, alla 'golden age' dell'hip hop intellettuale, è finito in testa alle classifiche di Amazon, Billboard e iTunes. Oggi, Ana Tijoux, può essere vista come un simbolo della modernizzazione dell'America Latina. Con “1977” ha vinto un disco d’oro e si è aggiudicata il Grammy.
Ma la sua carriera, comincia molto prima, all'insegna dell'impegno sociale: mette in piedi un gruppo hip hop, i Makiza, con cui realizza tre album di successo che ruotano attorno a sonorità e testi militanti.
Il suo primo album da solista, "Kaos", le vale ben tre nomination al Latino Mtv Music Award come 'miglior nuovo artista', 'migliore artista urban' e 'canzone dell'anno' ("Eres Para Mi" con Julieta Venegas).
L'artista è riuscita a creare, attraverso la propria musica, un giusto equilibrio tra la musica tradizionale e l'hip hop contemporaneo, in grado di mescolarsi anche con il jazz e il funk.
Le sue rime riflettono quello che lei è: un'artista di protesta, che usa la sua musica come mezzo di denuncia.
Uno stile unico, preso in consegna da lei, e portato in giro per il mondo. E non è un caso se, tra i suoi ammiratori, ci siano anche Jovanotti e i RadioHead.
Ana Tijoux è anche molto amata in Italia. A dimostrarlo le sue apparizioni televisive (da Fabio Fazio, a "Che tempo che fa") e radiofoniche (tra le altre, su Radio Deejay da Linus).
Ora Ana Tijoux presenta il suo nuovo progetto, Roja y Negro, insieme ai chitarristi Santander e Ramiro Duran. 'Canciones de Amor Y Desamor' che partono dal repertorio classico latinoamericano e si intrecciano con il suo, in una chiave profonda di improvvisazione che unisce un carattere più politico a quello più divertente tipico dei suoi spettacoli.