Il comeback del quintetto californiano allarga il respiro e mostra la voglia di sviluppare trame più complesse rispetto all’esordio Neptune With Fire. Nelle otto tracce, Of Sound Mind alterna brevi sketches, semi-interludi, momenti di rilascio (From Nothing),malinconiche reiterazioni pianistiche (Not The Last Return) borbottii di synth e drones a fluttuare liberi (A Friend) e epocali e stakanovistiche dilatazioni prog-psych-metal dal minutaggio esoso (ben 4 pezzi girano intorno al quarto d’ora) . Proprio qui risiede il pregio maggiore dell’album: le aperture, come in Mother Animal (dall’iniziale pantano stoner agli umori hard-rock sixties) o Bounty Of Age (dai Pink Floyd ai Neurosis passando per King Crimson e Goblin) e soprattutto i continui, ben piazzati ponti interni ai pezzi stessi, configurano le canzoni come vere e proprie suite attualizzanti il concetto di “heavy-psych rock” tra infiltrazioni doom, sludge, stoner, prog e hard-rock. A volte il risultato è eccessivamente prolisso, anche se un brano catastrofico e ancestrale, mefitico e angelico, liquido e acido come The Trial fa correre brividi lungo la schiena. Eppure la sensazione generale è di un lavoro autoreferenziale o da iniziati, rivolto cioè a chi il macro-genere di cui sopra lo mastica a fondo. www.ancestorsmusic.com www.myspace.com/ancestorsband