Nato nel 2000, il progetto Mop Mop nel corso di quasi vent’anni di attività è riuscito a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto all’interno del panorama jazz sperimentale europeo, andando a collaborare con mostri sacri come il trombonista Fred Wesley e il cantante Antony Joseph. Nel 2012, la definitiva consacrazione con l’inserimento di Three Times Bossa nella colonna sonora di To Rome With Love di Woody Allen, e nel 2013 arriva pure quella della Red Bull Academy Germany che premia Run Around come miglior traccia dancefloor jazz del 2013. Nel 2016 esce Lunar Love, il loro ultimo lavoro in studio in ordine di tempo, un bel mix di funk, dub e jazz con in testa e nel cuore il club, da sempre uno dei posti preferiti di Andrea Benini, leader e fondatore del progetto. In occasione della sua partecipazione all’edizione 2018 del Festival torinese Jazz is Dead!, abbiamo scambiato due veloci chiacchiere con lui.
Il progetto Mop Mop (che nasce nel lontano 2000 quando risiedevo a Bologna e frequentavo Musicologia) già iniziava ad assorbire le tendenze della cultura underground miscelandole alla matrice jazz da cui tutti noi, anche se in modalità diversa, provenivamo. Oggi pare che l’epicentro si diventato l’Inghilterra, ma tutto scorre sempre in maniera circolare, va e viene. L’importante è essere parte del flusso e non farsi inghiottire. In maniera delicata noi cerchiamo di essere sempre presenti. A modo nostro.
L’idea era quella di contaminarsi con tutto ciò che ci attirava e piaceva, miscelando appunto lo stilema del jazz con le varie culture e nel contempo cercando di costruire uno stile personale, riconoscibile. Tutto ciò richiede molto tempo, devozione e in realtà la ricerca non si conclude mai.
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