Folk Bulletin Antonello Paliotti Trio, Tarantella Storta (Felmay, 2001) [...] “Tarantella storta” si inserisce nell’opera di Paliotti con le caratteristiche di un raffinato gioco di riscrittura per trio di corde e percussioni di tarantelle, moresche e altri ritmi campani, condotto con estrema raffinatezza e divertimento. [...] Se avete in mente altre operazioni del genere, non tenetele presenti: “Tarantella storta” ha un’originalità tutta sua, ha arrangiamenti sapientemente studiati ma espressi con invidiabile semplicità, ha una essenzialità che però non toglie né calore né colori alla musica napoletana che non perde in solarità pur valicando spesso i confini del minimale. Tutti coloro che negli ultimi dieci anni hanno provato a offrirci una loro versione di una tarantella o una loro composizione ispirata a Napoli e dintorni dovrebbero ascoltare con molto attenzione questo disco per capire che è davvero possibile muoversi al di fuori degli schemi consueti e dei fastidiosi “già sentito” pur rispettando perfettamente lo stile e il senso storico e sociale di ciò che si suona. Prendiamo per esempio “Introduzione e danza del Gargano”, composizione dello stesso Paliotti, in cui uno dei temi più inflazionati e replicati in modo stantìo negli ultimi anni rinasce a nuova vita e si fa ascoltare in tutta la sua miracolosa originalità. Anche canzoni tratte dal repertorio classico della canzone napoletana, come “Serenata Napulitana” di Di Giacomo-Costa o la “Canzone appassiunata” di E. A. Mario (l’autore di “Tammurriata Nera”, per intenderci) si trasfigurano nell’arrangiamento del trio, avvolgono, convincono, affascinano. Un disco imperdibile per che ama le raffinatezze non stucchevoli, la musica creativa, la delicatezza e la sostanza di un’operazione culturale condotta con affetto, rispetto e ineccepibile tecnica strumentale. Dieci con lode. - www.antonellopaliotti.com