PASCOUCHE
Accolto da lusinghiere recensioni il secondo album di Antonio Pascuzzo, segna un importante tappa nel percorso artistico dell’ex avvocato calabrese; Nell’ultima edizione del Medimex di Bari “PASCOUCHE”, già finalista per ben due volte al Premio Tenco, è risultato tra i 12 progetti, selezionati tra 275 gruppi, provenienti da 17 Paesi di 3 continenti, al pari di artisti di fama come Natalie Imbruglia o Carmen Consoli.
“PASCOUCHE” è il secondo album di Antonio Pascuzzo, che segue Rossoantico (finalista Tenco 2011) e le altre numerosissime produzioni e collaborazioni con tanti artisti.
Il titolo scaturisce ovviamente, della presenza di influenze “manouche” nell’arrangiamento di alcuni brani, dalla presenza tra gli ospiti dello straordinario chitarrista Angelo Debarre, (considerato l’erede di Django Reinhart), ma è anche la sintesi dello spirito che attraversa il progetto: un viaggio a tappe alla ricerca di vecchi e nuovi compagni dai quali Pascuzzo riceve in dono i colori della musica: il fado, il calypso, la musica cubana, quella da camera, i suoni balcanici, lo swing, il blues, il rock, il manouche appunto. Tanti straordinari ospiti, che non hanno semplicemente prestato una traccia alla canzone, ma ne hanno offerto una lettura, hanno dato una mano e le loro mani, per la realizzazione del progetto, e in qualche caso ne hanno concepito l’arrangiamento: non solo Angelo Debarre, ma i Solis String Quartet, Francesco Forni (anche arrangiatore dell’album) e Ilaria Graziano, i Sinfonico Honolulu, i Rossoantico, per citarne alcuni. Come un nomade Pascuzzo, colora le storie di accenti attraverso un viaggio non solo virtuale, tra le musiche del mondo.
Per il suo valore artistico e culturale il progetto è entrato nel prestigioso catalogo dell’etichetta Parco della Musica Record, notoriamente riservata ai grandi maestri del jazz.