“Non si tratta tanto della performance in sé o di per sé e nemmeno dell’idea che si performi qualcosa per gli altri, ma piuttosto dello spazio che si apre all’intersezione tra pubblico, musicisti, e musica”.
— Ari Benjamin Meyers, 2016
Formatosi come direttore d’orchestra e compositore, Ari Benjamin Meyers accompagna il visitatore oltre i limiti e i confini della musica occidentale tradizionale.
Nei lavori dell’artista, la distanza tra interpreti e pubblico si riduce tanto da non poter più considerare il mittente come parte attiva e il destinatario come parte passiva: Meyers intende creare “una relazione autentica tra pubblico, interpreti e musica”.
Il titolo della mostra In Concert evoca le origini latine del termine concerto – la cui etimologia ci riporta alla consonanza di voci e suoni, all’atto di compiere un’azione comune. Meyers desidera creare uno spazio immersivo per incontri, scambi ed esperimenti musicali, capaci di coinvolgere chiunque sia presente in quel preciso istante, generare una performance unica e irripetibile, avvicinando esecutore e ascoltatore.
Durante le sei settimane di In Concert, un gruppo costituito da otto performer porta in scena una selezione delle opere di Meyers. Una meta-partitura, composta dall’artista, stabilisce la struttura dell’intero progetto e ne scandisce il ritmo: Serious Immobilities (2013), fulcro della mostra, Duet (2014) e The New Empirical (840hz) (2013) sono opere partecipative in cui il visitatore è invitato a interagire.