Gli Arms And Sleepers sono un duo formatosi da poco e composto esattamente da Max Lewis e Mirza Ramic. Questo “Black Paris 86” è il loro primo album di lunga durata dopo due mini releases (di cui una limitata a sole 100 copie) uscite tra il 2006 e la scorsa primavera. La loro musica ha un fortissimo sentore di modernità ed è strutturata a partire principalmente da macchinari elettronici (tastiere e programmazioni varie) arricchite da una strumentazione variegata (basso, violino, chitarra, tromba) aggiunta con parsimonia ad alcune tracce, nonché da una voce di stampo ethereal. Il CD si dipana in 12 brani creando atmosfere ambientali che riconducono alla vita placida e notturna delle metropoli moderne, fotografandone forse il loro lato più tranquillo e avvolgente con un pizzico di malinconia e un latente brivido di freddo e solitudine. Ciò che innanzitutto colpisce a livello sonoro sono le sessioni ritmiche sempre molto potenti e cadenzate, a metà strada tra il trip-hop (fatto che rende i suoni altamente contemporanei) e la break-beat. Su tali basi si stendono magicamente dei pacati temi di tastiera, che mimano a volte le sonorità di un piano e che danno un senso di oscurità a tutto l'album. Tra la strumentazione aggiuntiva i motivi di tromba riescono a dare più colore agli spazi, facendo scivolare il mood in un jazz anomalo e decisamente comunicativo; mentre le corde del banjo conducono ad una dimensione folklorico-immaginaria relazionata agli Stati Uniti. In definitiva potremmo indicare “Black Paris 86” come un album ambient, ma c'è molto di più: i suoni sfiorano generi diversi tanto da creare un coacervo di stili uniti insieme per dare forma ad un'unica idea di base. CD estremamente ammaliante che piacerà sia al pubblico esigente che agli ascoltatori frettolosi, potrebbe essere utile anche nella prospettiva di video-installazioni, aspetto già sperimentato con successo dalla band grazie all'interessamento di Dado Ramadani. www.myspace.com/armsandsleepers