Astrud Gilberto/Stanley Turrentine "s/t" (CTI, 1971) Originariamente questo disco è stato acquistato da un amico in un negozio dell’usato di Berkeley, CA, uno di quelli dove gli studenti universitari americani vendono i dischi dei genitori o dei fratelli più grandi per comprarsi quelli di Alanis Morrisette o di Marilyn Manson, un po’ d’erba o qualche birra. 180 grammi di vinile vergine perfettamente conservato. I suoni sono caldi e corposi, gli arrangiamenti di Eumir Deodato perfetti come al solito (a tal proposito vi consiglio di ascoltare anche Fingers di Airto Moreira) e Astrud al massimo della forma (ascoltare “Wanting Things” o la straordinaria versione di “Zazueira” per credere). Il pezzo forte però è la copertina, con un bel primo piano della ragazza di Ipanema, il cellophane che se ne viene in più parti e il colore perfettamente intatto. Il cartoncino, anch’esso perfettamente intatto, sa di tutte le case in cui il disco è stato tenuto. Sa di anni ’70, in un certo senso, e mi piace annusarlo quando lo ascolto. O ballare sulle note di “Zazueira,” quando è notte fonda e sono solo.