Augusto Mancinelli "Extreme" Featuring Tony Oxley. Splasc(h) Records H 303-2 1990. Questo lavoro di Augusto Mancinelli è già datato 1990, ma ancora risulta valido e stimolante nella sua proposta. "Extreme" è il titolo del CD uscito per la Splasc(H) Records, che parla chiaro sulla posizione estremista dell'autore, pronto a soluzioni non affatto semplici, che si contrappongono tra riflessioni e visioni cittadine. Appare questo suo lavoro come una sua richiesta di essere ascoltato. Devo dire con piacere, che ci è ben riuscito regalandoci ben 32 brani, tutte sue composizioni, in gran parte improvvisazioni in miniatura e di rapido ascolto. Mancinelli riesce a catturare l'ascoltatore in una specie di viaggio-mappa all'interno del suo mondo musicale. Questo lavoro è un punto di incontro tra le due anime che convivono nell'autore, una è quella del Jazz, con la sua esperienza improvvisativa, avventurosa e concettualmente "romantica" (nel senso ottocentesco-passionale del termine) e vissuta, l'altra è l'Europa con la sua cultura musicale ed intellettuale così razionale come il pensiero di Kant e ancora prima di Cartesio, fino ad Adorno. Il risultato è un'anima molto radicale e spessa. La sua matrice in senso musicale, è rivoluzionaria, che si affianca alla esperienza compositiva contemporane figlia della seconda scuola viennese di Schönberg, Berg e soprattutto Webern. "Extreme" è un insieme di idee boppistiche legate da una mente "espressionista". Tutte le parti scritte dall'autore sono seriali e dodecafoniche, lo dimostrano il tema di Extreme (1) compresa la parte di basso, la tessitura di fiati in Border-Ballad (8) e il brano Poiesis (15) che lo stesso Mancinelli ha diretto. Le improvvisazioni, invece, si rifanno a cellule cromatiche che spostate permettono all'autore di creare delle vere e proprie serie dodecafoniche, in ogni caso creano un "effetto cromatico". "Extreme" è un lavoro improvvisativo.. che si basa sull'intervallo musicale come mattone primario ed essenziale di ogni costruzione formale. Non poteva essere diversa la musica di Augusto Mancinelli, un musicista con un passato di studi letterari, passati poi per quelli musicali di chitarra classica e jazz, composizione sperimentale e musica elettronica. Molto interessante in questo Cd è la presenza di altri musicisti amici e buoni compagni di lavoro, come: Mario Ascari (Oboe), molto affascinanti i brani in duo con Mancinelli, di Giulio Visibelli (Flauto) e Valerio Signeto (Clarinetto) nei brani Border-Ballad e Poiesis, di Pietro Tonolo (Sax Tenore) e Piero Leveratto (Basso), soprattutto nel brano di apertura, che da il titolo al CD e anche di Roberto Rostti (Trombone e Conchiglie), nella traccia 12 affascinante e magica. Molto importante e determinante è la presenza del batterista Tony Oxley. Il suo stile batteristico, il suo set, si integrano magistralmente in una insolita, considerando il panorama musicale, complicità.