LETTI nasce dal monologo omonimo di ALESSANDRO GORI, è un brano che ci lascia ondeggiare a ritmo finché le ancore reggono, trasportandoci in un mare di ricordi bagnati da una dolce e violenta nostalgia. Il sound estivo e scintillante ci accompagna in un immaginario gustoso e iridescente che si scontra con ambientazioni sinistre e poco rassicuranti, testimoniate dalle incursioni di GORI. La sua voce scura sembra provenire da una radio lontana che irrompe, capovolge il tutto e strappa via le scenografie glitterate di AVINCOLA. Una canzone insospettabile, dove i contrasti si allineano alla perfezione, fino a condividere insieme un finale che non lascerà via di scampo.
“Si invecchia, ci si sfarina e si muore: e non c’è umano manufatto (film, sinfonia, se ci va male un libro) che possa non dico tenerci stretta la mano nel momento esiziale, ma anche solo indorare la pillola. E tuttavia ecco una canzone a tema, scritta da Avincola e nata dall’amaro monologo omonimo di Alessandro Gori. La vogliamo buttare a mare per questo suo zelo senza costrutto, questi sintetizzatori in faccia all’inevitabile? Purtroppo non è malaccio: un Itpop gustoso, iridescente, opulento (non so niente di musica, ho chiesto tre aggettivi veloci a Federico Guglielmi). Ci scuserete allora se ondeggiamo a ritmo, senza coerenza e finché le ancore reggono, sulle note dell’hit dell’estate più crepuscolare del secolo.” Cagliostro Soncini