Soprannominata “Queen of lo-fi”, l’eccentrica songwriter psych-folk, nella sua lunga carriera, ha diviso il palco con Marianne Faithfull, Sebadoh, Low, Stereolab. Quello di Azalia Snail non è un nome conosciutissimo presso il grande pubblico; eppure siamo di fronte a un’artista che vanta una carriera ventennale, nel corso della quale ha collaborato con artisti del carico di Beck, Pall Jenkins (Black Heart Procession), Grassopher dei Mercury Rev, Alan Sparhawk dei Low. La cantante e polistrumentrista nativa del Maryland ha al suo attivo oltre una quindicina di lavori, nei quali ha esplorato un’ampia area di territori musicali, passando tra sonorità a cavallo tra new wave e post punk, alla psichedelia, a tutto quel magma indistinto che viene sbrigativamente catalogato nella categoria indie – rock. “LoveyDove”, il suo ultimo album del 2014, è sotto questo profilo un disco che molto rivela delle esperienze dell’autrice: nei brani che lo compongono si susseguono sonorità che riecheggiano suggestioni gotiche, canzoni all’insegna di un pop sognante, improvvise dilatazioni dai contorni psichedelici, con la cantante a passare da toni crepuscolari a una solarità leggera, fino a un semplice cantare per fonemi nei momenti più dilatati. https://www.facebook.com/pages/AZALiA-SNAiL/15605644956