BAHNTIER// Blindoom (Rustblade/Masterpiece) :Bahntier// migliora a vista d’occhio. Il che è sicuramente positivo, per la creatura in sé e per il potenziale di export del Paese chiamato Italia. Anche perché la formazione ha incorporato, in occasione della registrazione del nuovo (e terzo) album, oltre che per i concerti, un musicista di sicuro affidamento. Infatti al fianco di Stefano Rossello e Filippo Corradin troviamo Justin Bennett (addirittura affiliato alla sacra corona unita chiamata Skinny Puppy, non so se mi spiego!). E il valore aggiunto, per una band che già aveva nel proprio impianto cromosomico una connotazione di matrice Skinny Puppy, è, quanto meno, definitivo. Il salto di qualità, dal punto di vista esecutivo e in fase di produzione, ma anche nella stesura dei brani (che è comunque stata interamente gestita da Rossello), è evidente e apporta un quid complessivo capace di far compiere a :Bahntier// un balzo in avanti determinante. Il merito va di certo attribuito a una scrittura più focalizzata sulle singole tracce rispetto al passato, dove veniva privilegiato l’impatto complessivo del sound, mentre all’interno di ‘Blindoom’ il concetto di canzone è maggiormente definito e chiaramente esplicitato. Il disco ha gli indubitabili punti di forza nella gestione creativa delle parti elettroniche, nell’amalgama della diversa strumentazione, nel perfetto concept percussivo gestito da Bennett (che sa integrare con maestria sopraffina le parti programmate con quelle umanamente suonate e intercalare il tutto nel contesto dei brani), nella mutevolezza delle trame, pur mantenendo un filo conduttore, che si muove tra il cibernetico e il “digitale terrestre”, e in dieci brani multiformi e perfetti. Un’opera completa.www.bahntier.com