Suoni disincantati per l’esordio della cantautrice romana Barbara Bigi in arte Barberini, per un disco che fa della poesia cantata in italiano una propria arma di sfogo e facile appeal ad intessere canzoni da cameretta che ben si estendono nel salotto sognante fatto e creato per l’occasione dalla nostra in un vortice di emozioni che riempie gli ambienti curandone i minimi dettagli e pesando la voce, pesando le rime in un accenno sussurrato che nel bisogno estetico diventa solitario abbraccio per il tempo che verrà. Barberini racconta della nostra vita, racconta di immagini e di fotografie sfocate di un tempo lontano, ma parla anche da vicino al nostro cuore, parla con costanza dell’alienazione e del ritornare in qualche modo alla scoperta della semplicità in canzoni che sono emblema del pop d’autore che conquista da L’ultima notte passando per il singolo Le cabriolet fino a convogliare l’energia rimasta in Titoli di coda per una prova dal sapore d’altri tempi, ma così umana e reale da riuscire sempre e comunque a stupire.