ttraverso dodici riletture di brani altrui, Bart Davenport ci racconta la propria anima di cantautore soft, innamorato tanto del sole della California quanto del soul di Philadelphia, tanto del pop FM degli anni Settanta quanto del Brasile di Caetano Veloso. L'artista di Oakland giunge alla quinta uscita solista, in una carriera cominciata nel 2002 e che dal 2006-2007 ha conosciuto una certa popolarità nazionale con il progetto di una vera e propria band a nome Honeycut. Ma è con il produttore del suo quarto album solista che si incrociano definitivamente i dati per inquadrare il personaggio. Per Palaces del 2008, infatti, siede in console quel Kelly Stoltz che pochi mesi fa si guadagnava il plauso della critica mondiale con il suo pop psichedelico.