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BARTOK

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L4 4 a Scatola Annonica", omaggio a Béla Bartók nel cinquantenario dalla scomparsa, si ispira alle sue composizioni Sonata per Violino e Pianoforte n. 1 e Quartetto per Archi n. 4. Prodotto da Europe Jazz Network, TIR Danza di Modena e Comune di Ravenna per la rassegna Musica in Gioco, il Progetto è interamente dedicato alla figura di Bartók, di certo uno dei massimi compositori del Novecento. Nessuno come lui ha mostrato quale ricchezza di ispirazione e di strutture si potesse trovare nei patrimoni etnici del vecchio continente, dando vita paradossalmente a una tendenza che si inseriva nel filone della fine dell"'eurocentrismo", inserendovi il punto di vista di una cultura europea popolare negletta perché emarginata dall'accademismo. Béla Bartók è universalmente considerato il passaggio obbligato per capire la musica contemporanea e forse anche altri fenomeni culturali dei cruciali decenni che coprono la prima metà del nostro secolo. La sua musica esprime la sintesi assoluta di quell'epoca. Béla Bartók nasce in un piccolo villaggio ungherese nel 1881, in un periodo storicamente travagliato per l'indipen denza di quel paese. Ipersensibile e fragilissimo, Bartók avrà la sua prima ispirazione musicale a nove anni componendo al pianoforte un valzer. Nel 1891 entra all'Accademia fondata da Liszt, passando in breve da alunno a professore. "Così parlò Zarathustra" e "Kossuth" sono le due composizioni che gli aprono un mondo sonoro inaspettato in cui natura e amore per l'umanità sono i punti chiave del suo sentire. Dal '22 in poi si apre per lui un periodo di gloria e successi riconosciuti in tutto il mondo. Nel '31 a Ginevra siede al fianco dei grandi della letteratura - Paul Valéry e Thomas Mann - nel Comitato delle Arti e Lettere della Cooperazione degli Intellettuali. Ma lo spettro del nazismo pesa sul mondo intero e Bartók, da spirito indipendente, libertario e antirazzista qual è, sceglie la via volontaria dell'esilio insieme alla giovanissima moglie e al figlio. Nel '40, infatti, è in America, dove deve combattere contro gli attacchi di una malattia mortale che lo insidia e contro il boicottaggio del quale è oggetto da parte delle grandi orchestre statunitensi. Si spegne cinque anni dopo al West Side Hospital di New York, lasciando volontariamente incompiuta delle 17 battute finali la sua ultima composizione.

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