Batteri acrobatici “Demo” Autoprodotto E’ davvero curioso trovare in giro, in questo caso a Milano, una band composta in prevalenza da teenagers che si esprime musicalmente in perfetto linguaggio punk, nonostante la svariata quantità di lustri che li separa dal rabbioso 1978. Eppure non si può non pensare al fatto che la soprannaturale presenza dei Clash aleggi tra le scanzonate note di “Fuck the System”, sia per le sonorità che per il testo, una affermazione manifesto che si fa risalire ai tempi in cui Strummer e soci, appunto iniziavano a farsi un nome. Ma nonostante la premessa che li vuole legati all’eredità del punk, questi cinque ragazzi sanno ricavare dai loro strumenti un sound fresco ed immediato che ha saputo canalizzare nelle note il fermento ed il disagio della loro giovane generazione. In questo modo si sono creati un pubblico fedele, tanto che hanno avuto modo di dichiarare, con molta ironia, che sarà difficile vendere molte copie del loro disco, poiché tutti i loro amici ce l’hanno già. Comunque, sono particolarmente apprezzabili i brani in cui il loro sound si tinge di morbida psichedelia, “Monsters” e soprattutto “Everything Sucks”. Ultima considerazione: i testi sono in un inglese piuttosto “broken”…..è un qualcosa di voluto oppure no? Un appunto, in fondo, necessario.