Un duo i Bayou Moonshiners che ha calcato, con onore per il Blues italiano, i palchi di settore più importanti d’Italia, Svizzera, Austria e Germania e che vede Max Lazzarin alla voce (e che voce!) e piano mentre Stephanie Ghizzoni alla voce (aspra e ricca di rimandi alla tradizione nera del Delta), rullante con spazzole, washboard e kazoo. L’album, co-prodotto da Lorenz Zadro(presidente e fondatore del Blues Made in Italy), è stato registrato a Ottobre 2016 in presa diretta - come si faceva una volta - davanti a una decina di spettatori e ad un paio di microfoni panoramici (nessuna “diavoleria” da studio di registrazione ma tanta energia) al fine di ricreare la tipica atmosfera che si respirava all’interno di un chiassoso (joog) juke joint nel sud degli States.
Un viaggio questo che si articola lungo dodici brani di cui solo due (pochi ma che senza ombra di dubbio non sfigurano minimamente a confronto con i mostri sacri presenti nel cd) sono inediti: Don’t Believe Me con i suoi richiami a Dr. John e Tell Me More con un incipit di pianoforte e voce di tutto rispetto. Dodici brani capaci di trasportarci nella magia della Nouvelle-Orléans (che ricordiamo essere il luogo ideale per fare un disco a detta del premio Nobel Bob Dylan) ove una commistione d’influenze europee e suoni africani ha creato quello che è un sound inconfondibile: il New Orleans Sound.
L’album parte alla grande con il traditional Cabbage Head riarrangiato, per l’occasione, dal duo con piano in evidenza e duetti vocali; da qui in poi ci troviamo avvolti dalla “giusta” atmosfera.
Tra le cover troviamo, ad esempio, Big Time Woman di Jelly Roll Morton (presente e sempre interpretata da loro anche nel cd The Blues Masters: an italian tribute), I Just Can’t Get New Orleans Off My Mind di Fats Domino, Jambalaya di Hank Williams (un brano che si rifà alla tradizione della musica Cajun e che porta il nome del piatto tradizionale della Louisiana), la coinvolgente I’m Glad Salvation is Free della grande Mahalia Jackson fino ad arrivare all’intima e suggestiva Amazing Grace in cui il duo da’ veramente il massimo nell’intreccio a due voci.