BEAVER "Lodge" Veri prime-movers della fertile scena psyche-stoner olandese, i Beaver non hanno finora capitalizzato il loro ruolo pionieristico: l'unico album "The Different Engine" è rimasto patrimonio di pochi, sebbene il gruppo di Amsterdam abbia poi avuto l'onore di spartire uno split-CD con i Queens Of The Stone Age (Man's Ruin). Per la stessa label, i Beaver pubblicano oggi un mini-album di mezz'ora, "Lodge", sintomatico della loro evoluzione negli ultimi due anni. In qualche modo, Josh Homme (in chiave QOTSA) è ancora lo spirito-guida, infatti "Static" e "Tarmac" ne condividono lo spirito post-stoner dai tratti sperimentali, ed espongono un sound più tecnologico rispetto al materiale del passato. Dopo queste premesse, stupisce che "Repossessed" sia appunto, riposseduta da un torvo, burrascoso riff Sabbathiano d'impronta Seventies, comunque più rimarchevole della media-doom. L'ipnosi lisergica di "Interstate", e le improvvisazioni della chitarra che si prende ogni libertà nei 7 minuti di "I Reckon", dimostrano come i Beaver sappiano prendere le distanze da chiunque altro per elaborare una propria linea creativa autonoma. Non saranno mai dominanti, ma reggono degnamente il confronto con gruppi underground più celebrati.