Ispirato dalle tradizioni folk dell’Est Europa, Ben Caplan regge uno specchio che ci mostra i nostri difetti, cantando della bruttezza nel mondo e mostrandoci come questa oscurità sia solo un punto di partenza per arrivare al sublime. Il suo ultimo album, “Birds With Broken Wings” (2015), esplode con un sound sia antico che moderno, con più di 30 musicisti che combinano suoni acustici da tutto il mondo. Questo lavoro è entrato nella classifica di CBC Radio 50 Best Canadian Albums of 2015 e ha raggiunto la prima posizione nella classifica nazionale Earshot Folk/Roots/Blues, oltre ad essere accettato nella Baker & Taylor NPR Discover Songs library.
Un incantatore carismatico e un distruttore di pianoforti. Un folle e un poeta sincero. Uno strimpellatore di accordi delicati e un amante di melodie spezzate. Ben Caplan non è una cosa unica. Caplan è semplicemente indimenticabile: con una folta barba e una criniera ribelle, colpisce sia a livello estetico che spirituale. Il suo timbro roco ruggisce al di sopra del vocio del pubblico e il microfono sembra quasi superfluo, ma a volte le apparenze ingannano: una volta che ha l’attenzione degli spettatori, la voce di Caplan diventa più liscia di un bicchiere di whisky, trasmettendo bellezza in un mondo duro.