Potenza e creatività massima, con enfasi particolare sull’improvvisazione e su un materiale in gran parte originale, sono le qualità peculiari della piccola formazione del batterista BEN PEROWSKY, uno dei maggiori esponenti del “drumming” contemporaneo. Privo del tradizionale supporto armonico del pianoforte, il trio dichiara già la sua ferma adesione alla totale libertà espressiva (così come fecero illustri predecessori quali Sonny Rollins e Ornette Coleman). Il sassofonista e clarinettista Chris Speed è attualmente presente in molti gruppi sia di derivazione bop che d’avanguardia, mentre il contrabbassista Scott Colley è in prima linea per capacità tecniche e per la particolare dote di nascondersi dietro il solista oppure di uscire allo scoperto grazie ad intrinseche qualità di leader. Con musicisti simili, Perowsky può dar fondo a tutto il proprio bagaglio musicale, un enorme contenitore in cui si accavallano il bebop, il funky, il free, il drum'n'bass e si potrebbe continuare. Basta, d’altra parte, citare qualche nome con cui il batterista collabora abitualmente: Roy Haynes, Dave Douglas, Uri Caine, Don Byron, Salif Keita, John Scofield, Pat Martino, Walter Becker (Steely Dan), John Cale (Velvet Underground), Lounge Lizards, Lost Tribe.