Uno dei più grandi pregi dei Benighted è sempre stato quello di correre sul baratro del kitsch e della degenerazione riuscendo puntualmente a salvarsi grazie a ottime trovate in sede di songwriting e alla capacità (rara) di coniugare parossismo e orecchiabilità in dischi curati nei minimi dettagli. “Obscene Repressed”, che arriva fra noi a tre anni di distanza dal fortunato “Necrobreed”, non costituisce affatto un’eccezione alla regola: registrati gli ingressi di Kévin Paradis (ex Svart Crown) dietro ai tamburi e del chitarrista Fabien Desgardins, il gruppo francese regala alla sua sempre più vasta fanbase un pugno di brani intenti a delineare un concept psicotico sullo sfondo di un death/grind vigoroso e moderno, andando a miscelare Aborted, Cattle Decapitation e Despised Icon con l’esperienza e la padronanza tecnica che ormai lo contraddistinguono.
Innanzitutto, a questo appuntamento preme davvero sottolineare la bontà dei suoni: la produzione dei Kohlekeller Studio è quanto di più caldo e meticoloso abbia mai racchiuso le composizioni dei Nostri, rinunciando alla freddezza digitale che sovente caratterizza opere del genere in favore di un approccio organico e sincero, il quale esalta il tocco dei musicisti coinvolti. Un altro aspetto rilevante è poi rappresentato dalla performance di Julien Truchan, deus ex machina del progetto le cui linee vocali rendono una canzone dei Benighted riconoscibile nel giro di pochi secondi, in un’alternanza inamovibile di growl, pig squeal, scream e svariate altre tonalità intermedie.