“And we’re coming out of dreams/As we’re coming back to dreams”, i versi che aprono la prima traccia First Birds (l’incedere sornione di un Fred Neil tra vagheggiamenti Nick Drake) sono un varco perfetto per accedere a questa dimensione duale – riposta e al tempo stesso empatica, diversamente socievole – ribadita con regolarità dai fraseggi circolari delle chitarre, dall’angolazione ipnotica delle canzoni. Ballate, perlopiù, dalla morbidezza scivolosa e altera come un tempo ti aspettavi dai Lambchop (soprattutto la dolorosa Lily e la languida Naked Souls), o provviste di una grazia densa e galleggiante come un Lou Reed abbacinato a Coney Island (nella quasi younghiana Coyotes), oppure in equilibrio tra solennità spirituale e delizia sensuale come certo Leonard Cohen(presente in filigrana un po’ ovunque).