A un certo punto arriva l'estate e anche noi metalhead sentiamo il bisogno di canzoni che facciano da colonna sonora a quello che accadrà. Musica veloce e scorrevole il giusto, ignorante senza essere banale. Musica che, potessimo spodestare le orride compilation estive e la merda che passa nelle grandi radio, vorremmo ascoltare anche mentre siamo in spiaggia o in giro per la città, mentre imprechiamo per il caldo e socchiudiamo gli occhi per il sole. Quest'anno il candidato favorito per il ruolo è l'esordio sulla lunga distanza degli statunitensi Black Breath. La Southern Lord, l'etichetta che licenzia il disco, dichiara con grande orgoglio che questo è un album di cinque giovani ragazzi che hanno deciso di bypassare quelle produzioni al computer e quelle sonorità leccate tipiche degli ultimi anni. Dichiarazione d'intenti assolutamente perseguita, visto che "Heavy Breathing" suona smaccatamente anni '90, con arrangiamenti e soluzioni chitarristiche legate in tutto all'immaginario (swedish) death metal e hardcore/crust dell'epoca. Entombed (vecchi e recenti), Dismember, His Hero Is Gone, Tragedy… ma anche – andando più sul nuovo – Trap Them, Municipal Waste e Disfear: i Black Breath non fanno mistero delle proprie influenze. Con una schiettezza tutta redneck citano senza problemi fonti di ogni tipo e le amalgamano in dieci tracce a dir poco scatenate, che vanno dritte al sodo con uptempo e riff sferraglianti, ma che non risparmiano certo passaggi più possenti e groovy, come quella che arriva quasi a tradimento nella seconda parte di "I Am Beyond", mega hit a suggello di quello che è veramente un ottimo e sincero album di metallo con i controcoglioni. Ora tutti nel pit… e che l'estate abbia inizio. http://blackbreath.com/ www.myspace.com/blackbreath