Furenti. A volte basta un solo aggettivo per condensare l'anima di una band, lo stile dei suoi live, lo spirito di un album. È il caso dei Black Circus Tarantula, che dopo aver passato gli ultimi tre anni ad incendiare i palcoscenici di mezza Europa, approdano al primo omonimo album. Furente, appunto, e autentico come solo un disco autoprodotto può essere. Veloce, energico e minimalista nell'utilizzo degli accordi, "Black Circus Tarantula" raccoglie tredici tracce vibranti e riesce nella difficile impresa di ricreare l'atmosfera che si respira ai loro concerti. Due chitarre, un basso e una batteria che sputano rock incontaminato, urlato a frequenze alterne dalla voce ruvida di Bizio e da quella più acida di Roberta. Italiani sì, perchè dietro il raccapricciante nome inglese si nascondono quattro ragazzi romani votati a un sound garage-punk con il capriccio dell'indie, chirurgicamente depurato dai motivetti facili e zuccherosi. Il gruppo è talmente abile da concedersi parentesi sperimentali e contagi musicali senza tradire gli insegnamenti dei loro maestri ideali: Yardbirds, The Who, Jam, The Clash e simili. Ipnotici in "Radio Trabant" con riff trascinanti, inequivocabilmente vintage in "All I do is wrong", instabili in "Chestbrain", i BCT sfoderano sano rock d'annata in "Save the glass" e "Fame", confezionando un album che gli assicura un posto d'onore tra le band italiane di belle speranze. Coprodotto insieme a Ufo Hi-Fi, nuova etichetta romana col merito di aver lanciato i bolognesi "My Awesome Mixtape", questo primo lavoro in studio arriverà sugli scaffali la prossima settimana, arricchito dal contributo artistico di Federico Francucci. Ma il consiglio è quello di intercettare i Black Circus Tarantula in uno dei concerti in programma, perchè è dal vivo che la band dà il meglio di sè. "È solo rock and roll", direbbero i Rolling Stones. Ma a noi piace. www.blackcircustarantula.com www.myspace.com/blackcircustrantula