Bleeding Shadows / Silence Originale o meno, il nome della band, Bleeding Shadows, è suggestivo. Un po' ambizioso, magari, ma dannatamente letterario. Spalanca scenari gotici che il sottoscritto, in verità, potrebbe a malapena digerire, preferendo di gran lunga, per essere banali, l'ombra ridente di una palma caraibica. La musica, però, è un'altra cosa. Nel nostro caso, una piacevole sorpresa. Prima fra tutte l'impiego, di fianco ai canonici tre, di nobili strumenti quali violoncello e corno francese, preziosi a un'alchimia insolita di hard rock melodico, epico e insieme squisitamente popolare. Poi il cantato del leader Menka, autorevole per quanto innegabile mix di Creed, Crash Test Dummies (chi li ricorda?) e Gavin Rossdale dei Bush (beato lui...) "Fighting", ad aprire le ostilità, rimanda eco di sonorità irlandesi in stile Tanita Tikaram del primo folgorante "Ancient heart". In "Search", dirompente, fa da bel contrappunto al vocalist una ragazza non meglio identificata, mentre "The hidden world" può ricordare, nella forma frammentata, il prog rock dei Jethro Tull. Curiosamente, tuttavia, ritengo gioiellini assoluti i brani più lenti come "Carry on", titolo furbo e azzeccato perché davvero dondolante con armonica dolcissima in apertura, e la conclusiva "Silence", dai lirici accenti prossimi alla musica Classica. In questo dignitoso demo che lascia ben sperare, il maggior limite resta la pronuncia di Menka, troppo enfatica e ansiosa di ricalcare modelli anglofoni probabilmente venerati. Per il resto, e lo dico a cuore aperto giammai sanguinante, auguro al gruppo un produttore che possa rendere una stoffa indubbia merce pregiata. www.myspace.com/bleedingshadowsband