Bob Margolin non ha certo bisogno di presentazioni; essere stato l'ultimo chitarrista della Muddy Waters Band vale più di una laurea in storia del blues: Muddy ha sempre avuto un grandissimo fiuto in fatto di musicisti e il suo gruppo ha sempre rappresentato il meglio del meglio reperibile sulla scena. Da questo ensemble sono usciti più della metà dei più grandi musicisti blues degli ultimi 50 anni, qualche esempio: Little Walter, Buddy Guy, James Cotton, Otis Span, Jimmy Rogers, senza contare i fidatissimi Pinetop Perkins e Willy “Big Eyes” Smith che in questo album accompagnano Bob Margolin. Forse avrete gia capito di cosa si tratta: il brizzolato cantante e chitarrista ha messo assieme una super band di blues e con essa rende omaggio alla musica del diavolo nella sua incarnazione “Chicago style”. Oltre a 2 gia citati”higlander”, Pineto Perkins al piano è del 1913, sono della partita Carey Bell (uno dei grandissimi dell'armonica blues), Monkie Brill al contrabbasso e Hubert Sumlin alla seconda chitarra, quest'ultimo è anch'esso uno dei nomi storici del blues essendo stato il chitarrista di Howlin Wolf praticamente fino alla morte di quest'ultimo. In più in un brano fa la sua comparsa anche Jimmy D. Lane figlio di Jimmy Rogers e autore di un paio di ottimi album.. Con questa “super band” il buon Bob rilegge dei classici del Chicago blues e rende omaggio ai suo maestri con delle composizioni proprie. Le 15 canzoni che compongono questo album sono abbastanza varie, ci sono brani dal vivo, altri in studio altri ancora registrati in casa dello stesso Bob come a dare prova che il blues non ha bisogno di nulla di particolare per essere bello, basta uno strumento e tanta passione e il gioco è fatto. Togliamo subito ogni dubbio: Se non amate il blues classico lasciate stare questo album, qui non ci sono soluzioni innovative , miscuglio con altri generi o cose simili, solo del sano e fottuto blues elettrico suonato dannatamente bene.Le canzoni sono cantate di volta in volta da Bob , Pinetop e Carey Bell dando così un tocco di ori9ginalità al lavoro e permettendoci di confrontare da vicino diverse generazioni di bluesmen all'opera. Inutile dire che i musicisti suonano in modo meraviglioso visti i nomi che abbiamo appena citato. Tra le cose migliori segnaliamo la song di apertura “Brutal-Hearted Woman” , autore Johnny Shines, eseguitati a manuale con Margolin particolarmente ispirato alla voce e Carey Bell e Pinetop Perkins in forma smagliante.Bella anche “Mean Old Chicago” canzone che Margolin dedica a Jimmy Rogers e nella quale è presente il gia citato Jimmy D Lane figlio di quest'ultimo. Si tratta di uno slow registrato dal vivo in modo abbastanza artigianale con qualche imperfezione , che comunque da alla song un fascino maggiore, ma davvero suonato e cantato col cuore.. Tra i brani più famosi segnaliamo la mitica “Juke” di Little Walter in cui spicca Carey Bell, uno che in fatto di armonica ha pochi rivali in una indiavolata esibizione di classe cristallina. “Country Boy” è un omaggio al maestro Muddy eseguita nello stile tipico del grande McKinley. “The Last Time” è un brano di Jimmy Rogers suonato acustico con solo chitarra e armonica con il vocione di Carey Bell in bella mostra. Per ultima segnaliamo” Sweet (Little) Black Angel” dove spicca la prova alla slide di Margolin davvero eccezionale e il grande Pinetop sempre ispirato al piano. In sostanza questo è un album per amanti del blues i quali con queste 15 tracce andranno sicuramente a nozze. Niente di nuovo sotto il sole ma un disco suonato e cantato benissimo, il che coi tempi che corrono non è certo poco. More about Bob Margolin on www.bobmargolin.com