"Utopian Ashes" attinge alla tradizione dei classici country soul, come "Grievous Angel" di Gram Parsons e Emmylou Harris e "We Go Together" di George Jones e Tammy Wynette, per affrontare la pesante realtà di un amore che si spegne. È un album per persone che hanno affrontato l'inevitabile tristezza che deriva dall'età e hanno raggiunto la consapevolezza sulla vita che ne deriva. Non addolcisce la pillola, ma raggiunge quello che dovrebbe essere l'obiettivo di ogni buona arte: farci sentire meno soli. E sebbene non sia autobiografico, canalizza l’esperienza dei due cantautori.
«Nello stesso modo in cui si creano dei personaggi per un romanzo, noi abbiamo creato dei personaggi per questo album - afferma Jehnny Beth – Ci metti te stesso, per riuscire a capire la condizione umana. Quando canti devi essere autentico. Questo è tutto ciò che conta».
«Quando scrivi una canzone, unisci la tua esperienza con la fantasia e crei arte - aggiunge Gillespie - Pensavo a due persone che vivono sole, insieme ma separate, che esistono e soffrono di un malessere psichico, che continuano a tirare avanti per responsabilità e impegni. Riguarda la caducità di tutto, un fatto che tutti devono affrontare a un certo punto della loro vita».
Bobby Gillespie e Jehnny Beth si sono incontrati per la prima volta nel 2015, quando sono stati entrambi invitati a esibirsi con I Suicide al Barbican di Londra. L'estate successiva Jehnny Beth si è unita ai Primal Scream sul palco per un duetto su "Some Velvet Morning" di Nancy Sinatra e Lee Hazlewood, che ha consolidato il legame tra i due artisti. Nel 2017 si sono riuniti a Parigi per le sessioni di registrazione, accompagnati dal partner musicale di Beth, Johnny Hostile, e dal resto dei Primal Scream. Il sound inziale, improntato sull'elettronica, si è gradualmente evoluto in un disegno sonoro più ricco, tra soul, country, blues e rock 'n' roll.
Il singolo "Remember We Were Lovers" dà un primo assaggio dell'album, con l’unione emozionante delle voci di Gillespie e Jehnny Beth che esprimono opinioni ‘disperatamente disparate’ mentre la loro relazione vacilla.
Gillespie spiega: «Volevo riportare il dolore nella musica. Non ne sentivo abbastanza nella musica rock moderna».
La fatica nel cercare di far crescere un fiore in un ambiente ostile è il sentimento che percorre l’intero disco. Sembra irreparabile nell'anima southern di "Chase It Down", mentre il valzer alla Scott Walker di "English Town" mostra che il mondo al di fuori è tetro quanto la relazione stessa. Ma c'è anche una voglia di redenzione nella storia raccontata in “Utopian Ashes”, in particolare con l'elegante "You Can Trust Me Now", in cui il protagonista maschile promette di abbandonare i propri vizi e rilegarli al solo passato.
Oltre a Bobby Gillespie e Jehnny Beth, l'album è stato registrato da Johnny Hostile (basso) insieme al trio dei Primal Scream Andrew Innes (chitarra), Martin Duffy (piano) e Darrin Mooney (batteria).