The Brandt Brauer Frick Miami Presentando l'ultimo lavoro, Paul Frick racconta a Resident Advisor che Mr Machine era particolarmente pianificato mentre per Miami il trio ha voluto creare qualcosa di molto differente. Alla rigidità si è voluta opporre la spontaneità, alla serialità il formato canzone e infine all'approccio notturno e jazzy tipico del Brandt Brauer, una modalità ancor più scura e ruvida (leggi sanguigna). Raccontavamo nella recensione della precedente prova quanto il progetto avesse bisogno di una reinvenzione, più che di un'evoluzione e d'altro canto il vigore di uno come Tristano, di cui il trio ha recentemente reinterpretato Ground Bass per la Deutsche Grammophon, ha costantemente contribuito a stimolare Frick e co. nel cercare nuove strade nella traduzione del senso chimico-emozionale della scintilla techno / house. Tra un'apertura e una chiusa cinematico-atmosferiche, il Theme e i titoli di coda, l'album, per quanto non mini la natura chamber del progetto, è effettivamente suonato con rinnovata energia. L'accento sulla componente cageiana, la rinuncia delle pose jazz dell'enemble, e una smaltata di bassi (e basso) analogue sono tutte scelte azzeccate, tanto quanto la scelta di far improvvisare gli ospiti su tirate partiture (nessuna nuova Pretend da queste parti). Il feel è naturalmente quello del vocalist che improvvisa sul mix nel momento topico della serata e senz'altro Fantisie Madchen con Gudrun Gut (che già abbiamo avuto modo di amare in Wilflife) è l'episodio più riuscito, seguito da Verwahrlosung con Nina Kravitz, per la serie il carisma cadaverico dell'una e il groove psicotico dall'altra. Sul lato più blando troviamo il semplice intramezzo di Om'Mas Jeith, produttore di Channel Orange fresco dell'album City Pulse e il deludente (e non è un caso) Jamie Lidell presente in ben due brani comunque ben eseguiti, Broken Pieces e Empty Words. Il lato cinematografico del sound di Frick e co. è, infine, ben cesellato nella traccia con l'artista Erika Janunger e nelle strumentali Miami Drift e Skiffle It Up, entrambe dominate dalla ricerca di un oscuro climax. A sorpresa, il massimo dell'affiatamento giunge nel finale (e ancora strumentale) Miami Titles (ottima l'intuizione delle sirene), il migliore dei biglietti da visita per la prossima prova. www.brandtbrauerfrick.de