BRAVE CAPTAIN The fingertip saint sessions Vol. 1 Anche alla Clearspot, come alla Marina, hanno perso la testa per Brian Wilson e per certo pop a lievitazione naturale. Impossibile quindi che negli ufffici di Francoforte potessero resistere al richiamo di questo scozzese cresciuto a Liverpool che ha deciso di entrare in scena rubando il nome a una canzone dei flREHOSE e le atmosfere ai Beach Boys per confezionare la sua inequivocabile, trascinante Raining stones. Matrice proletaria (il titolo è lo stesso di un film di Loach e in The tragic story si canta la "tragica storia dei lavoratori") e grande saccheggio sentimentale sui libri che contano (citazione da William Blake). Solo sei canzoni per ora, che oscillano come sei gondole fra il primo Roddy Frame e una certa inquietudine strumentale (verrebbe da immaginare Barry Adamson che entra nei Cocteau Twins dopo aver riascoltato i Blur meno melodici e i Beatles che parodiavano la musica delle bande di paese). A stretto giro di boa, in arrivo il Vol. 2, con altri nove suggerimenti casalinghi. Un Badly Drawn Boy che in Third unattended bag on the right si diverte a cantare come John Lennon: canzone bellissima e forse autobiografica. Che il terzo bagaglio incustodito a destra della musica sia proprio Martin Carr?