Attesissimo ritorno della storica band londinese capitanata da Dominic Appleton!!! Spesso presentati dalla stampa musicale come un affascinante ibrido tra i Joy Division e i Pink Floyd più psichedelici, i Breathless rappresentano l'anello di congiunzione ideale fra le oscure atmosfere esistenziali che caratterizzarono parte della new-wave degli anni '80 e la vocazione romantica ed intimista di odierne bands quali Radiohead o Sigur Ròs. Divenuti sin dagli esordi una band di culto fra gli estimatori più attenti della scena underground inglese, ebbero presto un buon seguito in Italia, dove la voce di Dominic Appleton era già nota in quanto membro dei This Mortal Coil. Rockerilla, all'epoca la rivista di riferimento per la musica alternativa, osannò il 1° LP The glass bead game (1985) ed elesse il 2° LP Three times and waving (1987) “Disco dell'Anno”. Il 3° LP Chasing promises (1989) segnò un notevole distacco da quelle sonorità cupe ed ipnotiche -comunque sempre ben dissociate da una retorica del “dark” che finì per inaridire la creatività di alcune bands - in favore di un approccio vagamente pop, riferito limitatamente alla struttura compositiva della forma-canzone. Questo album include Better late than never e Glow, due brani di uno splendore e di un'intensità emotiva assoluti. Il successivo Between happiness…(1991) sorprese per la sua inaspettata dolcezza e, ricco di grandiose intuizioni melodiche, conquistò la critica sia in Europa che in America, dove l'album entrò persino nella Top 10 delle college charts. Nonostante il successo di vendite, i Breathless rimasero coerenti nella scelta di incidere sempre e comunque per la propria piccola etichetta, rinunciando di fatto ad una distribuzione ben più ampia dei loro dischi. Si presero anzi una lunghissima pausa, un silenzio interminabile che fece pensare allo scioglimento del gruppo. Tornarono otto anni più tardi con Blue moon (1999), album radicalmente diverso dai precedenti, in cui la ricerca e l'elaborazione in studio di un certo tipo di dimensione spaziale del suono divengono elementi importanti quanto il tema stesso delle composizioni, che risultano molto dilatate. Un'attenzione estrema alla produzione, dunque, affidata a Victor Van Vugt (Nick Cave, PJ Harvey, …). Behind the light (2003), l'ultimo lavoro, è un disco che riporta i Breathless in una sfera meno sperimentale. S'impone all'ascolto la title-track, una lunga cavalcata psichedelica fiera ed impetuosa, una composizione suddivisa in quattro parti che forse rappresenta il massimo vertice creativo della band. Ma l'album regala anche altre pregevoli canzoni a conferma che l'ispirazione dei Breathless è tuttora viva.