BRIGHTER DEATH NOW May All Be Dead Disponibile già come doppio album con sorpresa, per i più fortunati un 7" con le due facciate incise, per i mediamente fortunati una sola side ascoltabile, per gli altri niente 45, May All Be Dead viene stampato ora in CD, sempre ovviamente dalla svedese Cold Meat Industry, l'etichetta di cui Roger Karmanik è titolare, così come lo è della sigla Brighter Death Now con la quale ha realizzato una mezza dozzina di album. Il passato di Karmanik, al di là dei tredici anni da cui gestisce una delle label di riferimento per l'intera scena sperimentale, che ha il merito di aver valorizzato una consistente serie di progetti scandinavi che oltre a rappresentare una folta scena ha esportato il proprio stile altrove, ha militanza ancor più antica come 'musicista', prima con Enhanta Bodlar ma soprattutto poi come Lille Roger, ed è comprensibile come la sua fedeltà all'industrial storico non accenni a tentennare. May All Be Dead, caratterizzato da un artwork che curiosamente omaggia, senza dubbi, Crass, antepone la cultura del numore al resto, reazionaria e sprezzante d'ogni alternativa, con i ventuno minuti di Fourteen che ne sono l'esempio migliore, con parti vocali, soffocate, assai più frequenti rispetto al solito ad impegnarsi in finzioni estreme, d'odio cieco in I Hate You, di psicotica violenza in Oh What A Night, di deviata follia in I Wish I Was A Little Girl.