Per questa autentica icona della "musica del diavolo" non è la prima volta, perché di Grammy Buddy Guy ne ha vinti sei. Non solo: tra i tanti riconoscimenti collezionati in mezzo secolo di carriera bisogna citare almeno la Presidential National Medal of Arts e l' iscrizione nel 2005 alla Rock & roll Hall of fame.
Il 30 luglio George "Buddy" Guy compirà 80 anni, praticamente tutti utilizzati per suonare e rendere popolare il blues di Chicago di cui è universalmente considerato uno dei massimi interpreti (ma è nato in Louisiana, e nella windy city si trasferì alla fine degli anni 50). Il suo merito è stato quello di aver coniugato la tradizione blues di Chicago con l'energia del rock & roll. Da questo punto di vista la sua influenza sui grandi chitarristi rock, Eric Clapton, per esempio, è enorme. Ma tutti, da Jimi Hendrix a Keith Richards, da Jeff Beck a Mark Knopfler gli devono più di qualcosa. Anche questo, ma soprattutto la sua dedizione alla affermazione del blues come patrimonio musicale americano spiegano il suo carisma, che è enorme. Non per nulla in un concerto alla Casa Bianca, nel 2012, convinse il presidente Obama a cantare con lui Sweet Home Chicago.
Ospite speciale un giovane collega. Si chiama Quinn Sullivan e ha sedici anni. Negli Stati Uniti si parla molto di lui. Di recente Quinn ha fatto parte del tour Experience Hendrix, dedicato alla musica del leggendario mancino di Seattle.
Quinn Sullivan incarna la più classica figura del ragazzo prodigio. Tutto cominciò a tre anni con una chitarra giocattolo, ma già dopo qualche anno si succedevano performance importanti a festival e nei club, spesso assieme ad affermati bluesmen come Buddy Guy, Joe Bonamassa, e soprattutto Buddy Guy che ha ricoperto il ruolo di mentore. Quinn ha partecipato anche a Crossroads, il festival della chitarra organizzato da Eric Clapton.www.buddyguy.com