Il Coro delle Voci Bulgare Angelite è oggi uno dei più rinomati ensemble di "world music". Questo coro si è esibito praticamente ovunque, dalla Piazza Rossa di Mosca, alla cerimonia per la consegna del Premio Nobel per la Pace a Stoccolma, al Vaticano di fronte al Papa. Oggi, dopo un world tour che non accenna a fermarsi, anche le platee d'Occidente hanno potuto lasciarsi sedurre dal fascino ipnotico delle 24 voci femminili del coro The Bulgarian Voices Angelite: glissandi, singhiozzi, abbellimenti contenuti in una molteplicità ritmica e metrica che verticalizza le voci in accordi temerari.Un timbro tagliente, talvolta metallico, con cambi di registro duri e striduli, grazie ad una tecnica che affonda le radici nell'Oriente medievale. Questi canti appartengono alla tradizione popolare, e sono stati arrangiati o completamente trasfigurati da un gruppo di compositori bulgari appartenenti a una scuola il cui capostipite fu Philip Koutev. Le caratteristiche che rendono assolutamente unico questo filone sono, in sintesi: la voce non impostata delle donne, il modo strano di fiorire le melodie, con melismi e urli che appaiono quasi animaleschi, la diafonia asperrima, cioè la combinazione polifonica di voci che formano intervalli armonici regolarmente dissonanti (in genere seconde o none), i ritmi irregolari (se n'era accorto Bartók, che si era chiesto se per caso i bulgari non fossero tutti zoppi, riscontrando la facilità con cui sapevano eseguire combinazioni ritmiche che per noi sono difficili anche da decifrare).